Sottocapitalizzazione cronica delle imprese italiane
Per quale ragione il problema del recupero crediti in Italia è così diffuso e radicato.
Per quale ragione le imprese italiane devono continuamente ricorrere a decreti ingiuntivi e pignoramenti per incassare i loro crediti e devono fare i conti tempistiche di pagamento incredibili?
La soluzione deve essere ricercata nella carenza cronica di capitale delle nostre imprese.
Il caso della Germania
Confrontandoci con i clienti tedeschi molto spesso si discute dei tempi di pagamento italiani, ovvero dei fatidici 30, 60 e 90 giorni.
Gli imprenditori tedeschi, inevitabilmente, ci chiedono il perché della dilazione di pagamento tra il momento della consegna della merce e quello del pagamento.
Nel richiedere tali chiarimenti gli imprenditori tedeschi specificano che in Germania le forniture vengono pagate a 10 o 15 giorni al massimo e soprattutto che non esistono aziende di recupero crediti.
Perché esistono tante differenze tra due paesi europei così vicini culturalmente e geograficamente?
La ragione è semplicissima: le imprese tedesche riescono a pagare a 15 giorni in quanto sono dotate di sufficiente capitale proprio per poter operare.
Il caso Italia
Al contrario le imprese italiane sono obbligate a pagare a 30, 60 o 90 giorni in quanto devono incassare dai loro clienti prima di avere le risorse necessarie a pagare i propri fornitori.
Questo avviene perché le imprese italiane sono afflitte da una sottocapitalizzazione cronica che le impedisce di operare senza essere dipendenti dai pagamenti dei loro clienti.
Il 90% delle imprese italiane è costituita con un capitale pari o inferiore a diecimila euro.
L’introduzione delle s.r.l. semplificate ha aggravato questa problematica.
Come si può fare impresa seriamente con un capitale sociale di cento euro o peggio di un euro?
Purtroppo con un euro non si compra neanche un caffè.
Non avendo capitale proprio le imprese italiane sono costrette a operare richiedendo di fatto un finanziamento ai propri fornitori.
La prima conseguenza nefasta della sottocapitalizzazione cronica che affligge le imprese italiane è che la mancata ricezione dei pagamenti dai loro clienti, automaticamente non riescono ad effettuare i loro pagamenti.
Il problema della sottocapitalizzazione di cui parliamo è particolarmente grave quando il fatturato generato dall’azienda con diecimila euro di capitale supera il milione.
Gli effetti diventano devastanti quando le imprese incappano in un insoluto, in questo caso infatti una perdita pari all’uno per cento del fatturato comporta l’azzeramento del capitale.
Tali problematiche sono aggravate dall’assenza di tutela penale del credito e dalle numerose storture delle procedure di recupero crediti.
Un sistema che permette di fare impresa senza capitale, prevede procedure di recupero crediti inefficaci e non punisce penalmente chi abusa di tale possibilità evidentemente incoraggia frodi e azzardi di ogni tipo.
Senza parlare poi del pessimo esempio che forniscono le pubbliche amministrazioni quando si tratta di pagamenti.
L’Avvocato Luca Pompei è il CEO di Rescos SPA, uno studio di avvocati specializzato nel recupero crediti. La filosofia di Rescos è quella di offrire un servizio di recupero crediti completamente gratuito per il creditore, senza alcun costo aggiuntivo. Non ci sono spese di apertura pratica, nessuna percentuale sul credito recuperato e nessun anticipo richiesto.
Laureato con lode presso l’Università di Roma La Sapienza, si è immediatamente orientato verso la professione forense dopo il percorso universitario. Abilitato all’esercizio della professione forense all’età di 26 anni, l’Avv. Luca Pompei offre consulenza legale in vari ambiti del diritto civile e commerciale.
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