Pensione di invalidità, si può pignorare?

Pignorare la pensione di invalidità è un argomento delicato che coinvolge sia aspetti legali che umani. La possibilità di procedere con il pignoramento di una fonte di reddito vitale come la pensione di invalidità solleva molte domande e preoccupazioni. In questo articolo, esploreremo cosa dice la legge riguardo a questa pratica e quali sono le reali possibilità per i creditori.

La Legge e i Limiti del Pignoramento

Secondo la normativa vigente, la pensione di invalidità in Italia è considerata impignorabile. In tal modo, chi riceve tale pensione, può contare su una fonte sicura e stabile per far fronte a difficoltà quali menomazioni fisiche o mentali che non gli permettono di svolgere un’attività lavorativa. Questa protezione è sancita dall’articolo 545 del Codice di Procedura Civile, che stabilisce l’impignorabilità assoluta di queste pensioni.

Per poter affermare l’assoluta impignorabilità bisogna però prima fare chiarezza sulla natura stessa della prestazione. Infatti la legge stabilisce dei limiti precisi su quali tipi di redditi possono essere soggetti a pignoramento e in che misura. E’ bene sottolineare che la pensione di invalidità può essere soggetta a pignoramento solo per debiti specifici e in determinate circostanze.

Casi in Cui è Possibile il Pignoramento

La pensione di invalidità civile, l’indennità di accompagnamento e l’assegno sociale sono considerate prestazioni assistenziali e come tali sono impignorabili. Altre pensioni invece, come la pensione di inabilità ordinaria e l’assegno ordinario, sono considerate prestazioni di natura previdenziale. Come tali, queste ultime posso essere soggette a pignoramento.

Il pignoramento della pensione di invalidità può avvenire principalmente per il pagamento di debiti fiscali, alimentari o derivanti da risarcimenti danni. Nei casi di debiti fiscali, l’Agenzia delle Entrate può procedere al pignoramento della pensione di invalidità per recuperare somme dovute allo Stato.

Protezioni per i Debitori

Nonostante la possibilità di pignoramento, la legge prevede alcune protezioni per i debitori che percepiscono la pensione di invalidità. Esistono dei limiti massimi che possono essere pignorati, al fine di garantire che il debitore mantenga un reddito sufficiente per soddisfare le proprie necessità di base.

Nel caso si trattasse, quindi, di una pensione di invalidità avente natura previdenziale, questa è pignorabile nei limiti del quinto, tolta la quota corrispondente all’assegno sociale aumentato della meta. Tale soglia impignorabile nel 2020 è pari a 689,75 euro (459,83 € + 229,92€). L’eccedenza a questa cifra può essere pignorata, come regola generale, nei limiti di 1/5.

Inoltre, la legge prevede la possibilità di richiedere delle esenzioni al pignoramento in casi di particolare bisogno o disagio economico.

Se, invece, i debiti sono dovuti nei confronti dell’Agente della riscossione, per il pignoramento della pensione valgono i seguenti limiti:

  • fino a 2.500 euro la quota pignorabile è un decimo;
  • tra 2.500 e 5.000 euro la quota pignorabile è un settimo;
  • sopra i 5.000 euro la quota pignorabile è un quinto.

 

In conclusione, pignorare la pensione di invalidità è un’opzione disponibile solo in casi specifici e previa autorizzazione legale. La legge stabilisce dei limiti e delle procedure precise per garantire che il debitore non venga privato del sostentamento essenziale. È importante consultare un esperto legale per valutare le proprie opzioni e proteggere i propri diritti in caso di situazioni debitorie.

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