Nella vita di imprenditori e liberi professionisti non è raro ritrovarsi di fronte a fatture non pagate. Come comportarsi quando un cliente non paga la fattura? Come recuperare il credito? Ecco tutto ciò che c’è da sapere per recuperare le fatture insolute.
Fatture insolute e recupero crediti
La fattura è un documento fiscale obbligatorio che attesta lo scambio di beni e servizi o una prestazione professionale e attribuisce al committente il dovere al pagamento.
Quando la fattura non viene pagata da chi ha ricevuto il bene o la prestazione, si dice che la fattura è insoluta, ovvero non pagata.
Sia imprenditori che liberi professionisti possono essere vittime di fatture insolute, che possono essere recuperate avviando un’azione di recupero, sia stragiudiziale, sia giudiziale.
Tuttavia, bisogna sottolineare che, nonostante la fattura permette di avviare un’azione giudiziale di recupero, può essere contestata facilmente dal cliente.
La contrastazione deriva dalla natura della fattura che è un documento essenzialmente a produzone unilaterale.
Per questo è sempre consigliabile, oltre ad emettere la fattura, sottoscrivere un contratto scritto contenente i dettagli sulla natura della prestazione professionale, il compenso previsto e i termini di pagamento della fattura.
Per recuperare il credito è fondamentale agire tempestivamente, in modo da non far cadere in prescrizione le fatture insolute.
Come recuperare il credito delle fatture non pagate
La prima cosa da fare in caso di mancato pagamento delle fatture è inviare al cliente un sollecito di pagamento.
Il creditore in possesso della fattura può infatti sollecitarne il pagamento inviando una PEC oppure una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Sia il sollecito tramite PEC che tramite raccomandata sono validi per dimostrare di avere fatto richiesta del pagamento della fattura entro le tempistiche previste dalla legge.
Nella lettera di sollecito bisogna indicare:
- I dati identificativi del creditore
- La data, il numero e l’importo della fattura insoluta
Il creditore può inviare fino a 3 lettere di sollecito, quando il debitore non assolve la richiesta di pagamento nei termini prestabiliti.
Il primo sollecito in genere è di carattere bonario, mentre il secondo e il terzo sono più incisivi, magari recanti la firma di un legale.
Entrambi invitano in maniera esplicita a saldare il prima possibile la fattura e hanno carattere perentorio.
Anche il secondo e il terzo sollecito devono contenere tutti i dati richiesti nel primo sollecito e va applicata l’imposta di bollo.
Nel terzo sollecito, in particolare, può essere utile minacciare il ricorso alle vie legali in caso di non pagamento delle fatture e vanno indicati anche il termine per il saldo e gli interessi di mora.
Tuttavia, può accadere che, nonostante abbia ricevuto i solleciti di pagamento, il cliente debitore non paghi la fattura insoluta. A questo punto il creditore può intraprendere le azioni previste dalla legge per recuperare il credito.
Intervento di un legale per il recupero del credito
Affidarsi ad un legale che provveda ad avviare le azioni necessarie per recuperare il credito delle fatture non pagate è senza dubbio la scelta migliore.
Un professionista esperto sa come intervenire per far incassare i crediti al cliente riducendo costi ed evitando lungaggini burocratiche inutili.
L’Avvocato Luca Pompei è il CEO di Rescos SPA, uno studio di avvocati specializzato nel recupero crediti. La filosofia di Rescos è quella di offrire un servizio di recupero crediti completamente gratuito per il creditore, senza alcun costo aggiuntivo. Non ci sono spese di apertura pratica, nessuna percentuale sul credito recuperato e nessun anticipo richiesto.
Laureato con lode presso l’Università di Roma La Sapienza, si è immediatamente orientato verso la professione forense dopo il percorso universitario. Abilitato all’esercizio della professione forense all’età di 26 anni, l’Avv. Luca Pompei offre consulenza legale in vari ambiti del diritto civile e commerciale.
- This author does not have any more posts.